• MAIRE pubblica per la prima volta il resoconto di gruppo basato sulle raccomandazioni della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD), approvato dal Consiglio di Amministrazione in data odierna, a conferma della capacità del Gruppo di adattarsi ed evolversi in un ambiente in rapida evoluzione, integrando le sfide climatiche nel proprio sistema di gestione dei rischi e delle opportunità

Milano, 10 settembre 2024 - Il Consiglio di Amministrazione di MAIRE S.p.A. ha approvato oggi il  resoconto di gruppo basato sulle raccomandazioni della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD), segnando un passo avanti significativo verso una maggiore trasparenza e una gestione proattiva dei rischi e delle opportunità legate al clima. Il documento, emesso su base volontaria, conferma l’impegno concreto di MAIRE per fornire agli stakeholder una visione chiara e completa di come il Gruppo stia affrontando e integrando le sfide climatiche nella propria strategia e nei processi decisionali a medio e lungo termine.

Il resoconto prende in considerazione sia le prospettive a breve che quelle a medio-lungo termine, con previsioni che si estendono al 2030 e al 2050. Include un'analisi approfondita di come tre diversi scenari di cambiamento climatico (basati sui dati dell'IPCC[1]) potrebbero influenzare le attività di MAIRE. Delinea, inoltre, le strategie e le soluzioni adottate per mitigare i potenziali effetti sia dei rischi fisici, come l'impatto di eventi meteorologici estremi, sugli asset di proprietà e sui progetti in corso, sia dei rischi di transizione legati al passaggio a un'economia a basso impatto carbonico.

I risultati evidenziano un basso livello di esposizione sia ai rischi fisici che a quelli di transizione, ulteriormente bilanciato dalle opportunità di business derivanti dallo sviluppo di soluzioni tecnologiche e di ingegneria dedicate alla decarbonizzazione e alla transizione energetica. Gli stessi evidenziano la capacità del Gruppo di adattarsi ed evolversi in un ambiente in rapido cambiamento con un modello di business sempre più resiliente.

Nell'ambito del progetto TCFD, MAIRE ha integrato le considerazioni sul clima nei propri sistemi di gestione dei rischi e delle opportunità. Questo approccio garantisce che ogni decisione strategica e operativa sia supportata da un'analisi approfondita degli impatti climatici, consentendo all'azienda di anticipare efficacemente le sfide e capitalizzare le opportunità legate al clima.

Nell'ambito della sua strategia di sostenibilità, MAIRE ha definito un ambizioso piano di decarbonizzazione con obiettivi chiari e raggiungibili: riduzione del 35% delle emissioni Scope 1 e 2[2] entro il 2025 rispetto alla baseline del 2018, riduzione del 9% dell'intensità Scope 3 sul valore aggiunto[3] entro il 2025 rispetto al 2022. L'obiettivo è la neutralità carbonica per le emissioni Scope 1 e 2 entro il 2029 e per le emissioni Scope 3 entro il 2050.

Alessandro Bernini, CEO di MAIRE, ha commentato: “Questo rapporto TCFD rappresenta un passo significativo nella strategia di MAIRE di integrare la resilienza climatica in tutte le sue attività, dimostrando un impegno concreto per la sostenibilità e l'eccellenza operativa in un contesto globale in continua evoluzione, anche in considerazione della prossima regolamentazione della Corporate Sustainability Reporting Directive.”

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Il rapporto TCFD del gruppo MAIRE è messo a disposizione del pubblico sul sito internet della Società (www.groupmaire.com), alla seguente sezione: Investitori e Sostenibilità | Maire (groupmaire.com)

[1] IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change

[2] Scope 1 si riferisce alle emissioni di gas serra prodotte dalle attività del gruppo MAIRE nei propri cantieri e uffici; mentre Scope 2 è costituito dalle emissioni indirette di gas serra derivanti dal consumo di energia acquistata per le attività del Gruppo.

[3] Scope 3 si riferisce alle emissioni indirette di gas serra relative a gruppi selezionati di beni e servizi acquistati da MAIRE (ad esempio sistemi di controllo, componenti e sistemi elettrici, di movimentazione, imballaggi, apparecchiature rotanti, apparecchiature statiche); l'intensità delle emissioni dello Scope 3 è dato dal rapporto tra le emissioni di gas serra e il valore aggiunto, calcolato secondo le linee guida della Science Based Targets initiatives (SBTi).