Cosa può dirci l’ingegneria antica sulle sfide dell’innovazione di oggi?
La mostra fotografica in-genium, promossa da MAIRE e Fondazione MAIRE - ETS, nasce da una residenza d’artista che ha coinvolto allievi e maestri delle Accademie di Belle Arti di Brera, Catania e Roma. Un viaggio visivo tra memoria tecnica e futuro sostenibile.

📍 MAIRE HQ, Torri Garibaldi, Milano
📅 Dal lunedì al venerdì
🕙 Dalle 10:00 alle 18:00
⏳ Visitabile fino al 28 novembre 2025

Vieni a scoprirla e lasciati ispirare da un nuovo modo di guardare alla tecnologia: ti aspettiamo in Via Gaetano de Castillia, 6/A!

La mostra racconta la continuità profonda tra il genio degli antichi e le sfide dell’innovazione sostenibile

A Roma ogni pietra è memoria. Ogni strada antica che si percorre, ogni muro che resiste, racconta un’eredità che non è mai del tutto passata. Il rapporto con l’antico – per chiunque viva in questa città stratificata e potente – è un confronto continuo, quotidiano, ineludibile. Le antiche mura e le strade consolari che si attraversano ogni giorno rendono vivo un patrimonio che, nella sua presenza permanente, non smette di porre domande. Una permanenza che provoca, che chiede di essere ascoltata: come fosse un invito, o forse una sfida, a leggere il presente attraverso la lente del passato.

È da questo dialogo con il tempo che nasce in-genium. Sguardi sul passato e sul futuro della tecnologia, progetto fotografico e editoriale promosso dal gruppo MAIRE e dalla Fondazione MAIRE, in collaborazione con il Parco archeologico del Colosseo. Un’indagine visiva e concettuale che attraversa archeologia, filosofia, arte e tecnica, per mostrare come l’ingegno degli antichi continui a parlare al presente e possa persino indicare nuove strade per il futuro. Non una semplice mostra, ma un viaggio visivo e concettuale. Un atto di riflessione collettiva.

Immaginare soluzioni, trasformare la realtà

 la mostra prende il nome dall’in-genium latino: la capacità di immaginare soluzioni, di incidere sulla realtà, di trasformarla. Un sapere che ha costruito la Roma imperiale e che oggi si manifesta nelle tecnologie della transizione energetica, in quell’industria contemporanea che si interroga sul proprio ruolo ecologico, estetico, sociale. L’esposizione  si articola attorno a sei lemmi – progettare, misurare, canalizzare, miscelare, sollevare, riutilizzare – che diventano altrettante chiavi di lettura dell’evoluzione dell’ingegneria, dall’antichità a oggi.

La genialità della progettazione neroniana della Domus Aurea (progettare); la misura del sacro e del bello tra Curia Iulia e Foro Romano (misurare); i sistemi idrici degli Horti Farnesiani, Casa delle Vestali, Fontana delle Pelte e Cloaca Massima (canalizzare); le opere cementizie presso il Tempio di Venere e Roma e i metodi di miscelazione dei pigmenti naturali nel mosaico rustico (miscelare); il sistema di montacarichi sotterranei del Colosseo per sollevare le scenografie degli spettacoli e la tecnica di costruzione verticale dei rocchi della Colonna Traiana (sollevare); infine la Domus Tiberiana, esempio di “economia circolare” (riutilizzare): questi i temi e i lemmi che guidano lo sviluppo del volume.

La mostra sviluppa un racconto fotografico che intreccia i paesaggi archeologici, frutto del lavoro dei fotografi, con quelli industriali, provenienti da foto dell’Archivio MAIRE dove passato e presente si rispecchiano.

«Anche l’universo della produzione industriale può fornire una chiave di lettura importante della nostra vita, del nostro pensiero, della nostra attività proiettata nel futurosottolinea lo storico dell’arte Nunzio Giustozzi nell’introduzione al volume che ha ispirato la mostra In queste immagini si coglie il sublime insito nella tecnologia, una bellezza iperreale che trascende la scienza e, forse, si avvicina alla poesia».

Formare e coinvolgere gli ingegneri umanisti del futuro

Tra gli aspetti più significativi di in-genium c’è il coinvolgimento diretto dei giovani.

Un’alleanza generativa tra esperienza e possibilità, in cui l’industria si fa scuola e l’arte si fa pensiero operativo. È anche questo il senso profondo del progetto: coltivare immaginazione e responsabilità, attraverso strumenti capaci di ispirare e formare.

Con il coinvolgimento delle giovani generazioni in-genium rilegge le vestigia romane come manifestazioni tangibili di un sapere tecnico che è, prima di tutto, forma di immaginazione. Dalla Domus Aurea alla Cloaca Massima, dai montacarichi del Colosseo alla Domus Tiberiana, ogni struttura antica è letta come gesto umano che ha tentato di ordinare il mondo, di renderlo abitabile. Oggi, di fronte a un ambiente non più ostile ma fragile, l’ingegneria chimica e industriale è chiamata a un compito nuovo: non più dominare la natura, ma ribilanciarne gli equilibri, trovare nuove forme produttive sostenibili, riutilizzare risorse e materiali in una visione circolare.

Nell’incontro tra passato e futuro in-genium trova la sua forza narrativa e simbolica. Le immagini del presente non sovrastano quelle del passato, ma le interrogano. Le rovine non sono solo ciò che resta, ma ciò che può ancora insegnare. Il gesto artistico non si limita a documentare, ma rianima, reinterpreta, progetta.

In un mondo che riflette sulla propria direzione, in-genium ricorda che ogni progresso autentico parte da una domanda antica: come vogliamo abitare il nostro tempo? E lo fa con il linguaggio della bellezza, con l’etica del progetto, con lo sguardo rivolto in avanti. Perché, forse, progettare è proprio questo: gettare in avanti una speranza che ha la forma concreta di una pietra alla volta.

Ingenium - Le architetture del tempo

L’intero racconto si è fatto voce nel podcast prodotto da Chora Media e narrato da Jacopo Veneziani, storico dell’arte e divulgatore, che accompagna chi ascolta attraverso parole, suoni e suggestioni.