Capri, 23 ottobre 2018 – Il Presidente Fabrizio Di Amato dal 33° convegno dei Giovani di Confindustria manda un messaggio ai giovani industriali sulla necessità di reagire di fronte allo stallo del contesto politico economico e trovare coesione e forza per superare l’empasse delle imprese italiane.
“Il paese è spaccato e noi dobbiamo fare la nostra parte. Come imprenditori siamo percepiti come parte dell’establishment. Dobbiamo fare autocritica e cambiare questa percezione. Dobbiamo riscoprire che fare infrastrutture vuol dire investire sul loro ruolo sociale per il benessere di tutti”
Il Presidente ha ribadito il valore strategico e sociale delle infrastrutture sia esse civili, energetiche che digitali che rappresentano una opportunità di crescita economica. Farle ripartire vuol dire vedere effetti immediati sul PIL e sugli indici di sviluppo (Secondo il Fondo Monetario Internazionale World Economic Outlook, un aumento dell’1% in investimenti infrastrutture, determina un aumento del PIL dello 0,4% aumento nel primo anno e 1,5% nei successivi quattro anni).
Inoltre le infrastrutture rappresentano un pezzo fondamentale del nostro “vivere sociale”: hanno ricadute immediate sulla qualità della vita dei cittadini e, a medio termine, sul futuro delle prossime generazioni. Tra le proposte più concrete un accordo tra gli Associati del Sistema di smettere di fare i ricorsi al TAR, innescando così un sistema virtuoso in cui ogni parte riprenderà una posizione attiva.
Il Presidente ha esortato inoltre le imprese a ricompattarsi all’interno del sistema Confindustria per ridare forza e credibilità all’Associazione.
“Dobbiamo far tornare tutti gli imprenditori, piccoli, medi e grandi in Confindustria che è la nostra casa. Una associazione di cui ho beneficiato nella mia carriera e che oggi ha bisogno di un rilancio per tornare a essere centrale.”
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